LE MADONIE Polizzi Generosa e Gangi 23 e 24 aprile 2005 |
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POLIZZI GENEROSA
Comunque il recente (1992) ritrovamento in contrada S. Pietro di una necropoli databile al IV - III secolo a.C., e prima ancora, in via Carlo V (1938), di monete e oggetti di terracotta, attribuibili alla stessa epoca, documentano la presenza di insediamenti abitativi fin dall'epoca ellenistica, e contatti con il mondo cartaginese. In epoca bizantina l'attuale paese si sviluppò e ricevette il nome di Baseapolis (Città del Re); subì la dominazione araba. In epoca normanna il conte Ruggiero fece fortificare la Rocca ed il Castello; la nipote, contessa Adelasia, Signora di Polizzi, diede grande impulso al paese, che si estese notevolmente, ospitando in pacifica convivenza diverse etnie (bizantini o greci, arabi, latini, ebrei). Federico II le concesse nel 1234 il titolo di Generosa, che da allora è rimasto come parte integrante del nome.
Il paese aveva un
proprio governo e proprie leggi, ancora oggi degne di ammirazione per la
loro equità. Il periodo di maggiore splendore fu quello rinascimentale, spiegabile col fatto che fosse il nodo principale di un sistema viario notevolissimo per l'epoca, le due trazzere regie, la "Messina Montagne" e la "Montagna-Marine", i più importanti collegamenti tra Palermo, Messina e la zona di Licata. Lungo i due rami del fiume Imera, dominati da Polizzi, (Imera settentrionale o Fiume Grande, che sbocca presso Imera, e Imera meridionale o Xireni che invece sbocca presso Licata), costeggiati da grandi vallate, coltivate a cereali e frumento, correva la "via del grano", che veniva convogliato per esportarlo ai grandi caricatori di Termini e Roccella da un lato, e Licata dall'altro. Enormi erano gli interessi economici lungo questa strada, e quindi fissare la propria dimora a Polizzi, accaparrarsi i feudi lungo i corsi di questi fiumi e controllarne i commerci e i dazi, significava dominare la via del grano tra la costa settentrionale e meridionale della Sicilia. Non deve meravigliare quindi se nel '400-'500 vi abitarono famiglie di origine pisana, genovese, catalana, araba, francese..... La presenza di molte famiglie nobili e la legge del maggiorasco, con la conseguente monacazione dei figli cadetti, fecero sì che a Polizzi fossero presenti tutti gli ordini religiosi e che il paese si arricchisse di chiese e conventi pieni di opere d'arte. La decadenza di Polizzi cominciò con la peste, che colpì il paese alla fine del XVI secolo e dimezzò gli abitanti. In seguito la vita sociale fu caratterizzata da forti contrasti tra i nobili, che detenevano il potere, e gli esponenti della nuova classe borghese "i civili", ai quali era stato riconosciuto il diritto di concorrere alle cariche pubbliche. Polizzi è stata all'avanguardia per quanto riguarda molte opere di importanza sociale: aveva fin dal medioevo numerosi ospedali e fontane. Fu anche il primo paese ad avere la luce elettrica nel 1901, quando anche le città avevano ancora i lampioni a gas. |
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Arrivo a Polizzi Generosa sabato 23 aprile e sistemazione nell’area all’interno del paese, riservata. Visita del paese. Serata in Pizzeria. Pernottamento. Domenica mattina trasferimento a Gangi |
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GANGI Sulle origini di Gangi ancora oggi storia e leggenda si intrecciano.
Al tempo di Verre il tempio venne spogliato di una parte dei suoi tesori, e questo episodio verrà ricordato da Cicerone nelle sue "Verrine". Fin qui la leggenda. La storia ci indica che nel 1195 Gangi (già allora sul monte Marone) appartiene alla contea di Geraci sotto il dominio della contessa Guerrera, insieme alla fortezza di Regiovanni costruita sulla roccia probabilmente in epoca bizantina o saracena. Dalla metà del XIII secolo in poi, e fino al 1625, Gangi apparterrà ai Ventimiglia, divenuti nel frattempo Conti di Geraci. Un episodio ancora oggi poco chiaro porrebbe la distruzione dell'abitato di Gangi nel 1299; la vicenda si pone nel quadro delle contese tra Federico III, legittimo sovrano di Svevia, e gli Angioini per i quali sembra parteggiassero alcune cittadine siciliane, fra le quali anche Gangi. Posta sotto duro assedio dalle truppe regie guidate dal Conte di Geraci, si racconta che la cittadina venne rasa al suolo fino alle fondamenta e che poco tempo dopo sia stata riedificata sul monte Marone. Ma il tenore dei patti di resa dettati dal Sovrano farebbe pensare che, a seguito della deposizione delle armi, Gangi sia stata risparmiata.
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Domenica 24 mattina arrivo a Gangi, Sistemazione nel viale di ingresso alla città. Visita guidata. Alle ore 13.00 trasferimento in un agriturismo della zona per il pranzo col seguente menù Degustazione di antipasti: Formaggi, ricotta fresca, funghi, olive, salsiccia asciutta, cosciotto, insalatina, frittate, figliolate, pastelle, ecc. Primi: (Pasta fresca fatta in casa) Ravioli burro salvia e parmigiano - Strozzapreti agli asparagi Secondi: Agnello al forno con patate - Salsiccia Vino locale, Bevande e acqua minerale - Frutta di stagione - Dolce: Panzerotti alla ricotta - Caffé e digestivo NEL POMERIGGIO TRASFERIMENTO A CERDA PER LA SAGRA DEL CARCIOFO
QUOTA DI PARTECIPAZIONE |
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