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PARTE TERZA
DA MERZOUGA A TETOUAN-TANGERI
GIORNI 15 KM.821
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Di buon mattino ci mettiamo in movimento ripercorrendo la strada che porta a Elfourd con destinazione ERACHIDIA. Il percorso si svolge sulla strada statale P. 21 che ripercorre l’antichissima via commerciale e militare tra il Sud e il Nord del Marocco. Collega, infatti, il deserto e le città Imperiali di Fes e Meknes. Attraverso le dune di sabbia dorata dell’erg Chebbi il quale ci offre uno spettacolo affascinante e mutevole di colori. Percorriamo la strada che costeggia l’uadi Ziz, immensi palmeti e colture con la vegetazione limitata alle sponde tra pendii scoscesi alture collinari vulcaniche completamente spoglie. Ai bordi della strada, distanziati l’uno dagli altri, ragazzi, uomini e donne, cercano di vendere confezioni di datteri di qualità diverse. Si costeggiano per 100 kilometri circa palmeti e si attraversano villaggi con lunghe mura di cinta costruite con terra e fango. Si incontrano edifici a forma quadrata o rettangolari, costruiti sempre con fango e terra, accanto alle case dei contadini quasi tutte a pianterreno. Edifici costruiti attorno ad una corte interna dove si affacciano locali di abitazione e soprattutto magazzini, granai, protetti da torri angolari molto alte rispetto ai muri di cinta. Si tratta di vere e proprie fortezze concepite a scopo difensivo dalle razzie dei nomadi del deserto.


Edifici fortificati

A 20 kilometri da Erachidia abbiamo trovato l’indicazione di un campeggio “La sorgente blu di Minsk”

Ci siamo fermati. E’ un campeggio molto bello, situato all’ombra delle palme dove le acque cristalline e trasparenti di una sorgente, situata ai piedi di una parete rocciosa, sgorga in una piscina. Il camping da un lato è delimitato dall’uadi Ziz e dall’altro da alte pareti di roccia calcarea erose dall’acqua. Inoltre, lo stesso camping viene attraversato da un canale di acque fresche che servono per l’irrigazione della rimanente oasi.

Nel pomeriggio tardi, in taxi siamo andati a visitare Erachidia e fare rifornimento di generi alimentari.
In proposito, dimenticavo di raccontarvi che da quando il nostro tour si è svolto nel Sud pre-sahariano ed all’interno come ora, la nostra alimentazione è cambiata. Vicino al mare era quasi totalmente a base di pesce, ora è a base di carni: Agnello, Agnellone, Capra e Vitello. In queste Regioni la pastorizia è l’attività prevalente. La popolazione contadina con fissa dimora oltre all’allevamento delle capre e agnelli alleva anche gli animali da cortile, mentre i pastori veri e propri hanno carattere nomade e vivono in tende. Sia gli uni che gli altri usano i suq rurali, luoghi di compra – vendita e di scambi sociali dove avviene lo scambio delle merci ossia il “baratto”. Lungo il nostro itinerario spesso abbiamo visto ed assistito a mercati di bestiame, prodotti agricoli, ai margini delle strade principali o vicino ad un passo di montagna. In capanne poste sul ciglio delle strade vendono carni macellate frasche, capra, agnelloni, agnelli, pecore, con la possibilità di cucinarle sul fuoco arrosto preparato dal venditore per la bisogna. UN CONSIGLIO. Comprate le carni nei suq delle città perché sono altrettanto gustose, teneri e fresche, ma più sicure dal punto di vista igienico-sanitario.

 Al ritorno abbiamo preparato il fuoco per arrostire gli spiedini di carne. Tuccio è l’esperto, il vulcano della situazione. Abbiamo cenato fuori, sotto il tendalino, ed abbiamo avuto ospite il proprietario del negozio di tappeti dentro il camping. Domani è Domenica e decidiamo di rimanere fermi per riposare. Purtroppo a Erachidia non è presente una chiesa cattolica e non siamo andati a messa. Abbiamo fatto manutenzioni ai mezzi e le donne hanno fatto il bucato. Abbiamo arrostito il capretto e nella cucina esterna abbiamo cucinato la carne con il sugo e le patate per la cena della sera. Nel pomeriggio abbiamo giocato a carte ed io ho seguito gli eventi sportivi alla televisione, il calcio. Dopo cena abbiamo seguito le notizie del telegiornale in Italia. Abbiamo completato la partita a carte di scala 40, iniziata molto prima della cena (Ho vinto io) e siamo andati a letto. Ho voluto trascrivervi una giornata di riposo trascorsa in camping viaggiando in un tour di 10.000 Km. L’indomani alle 8,30 siamo partiti in direzione Midelt. La strada costeggiava il lago artificiale formato dalla diga di Assan dove l’acqua diparte con impianti di irrigazione delle vaste oasi della bassa valle dello Ziz. La strada è molto scorrevole e si snoda il passaggio attraverso una gola incassata e piena di palme. Si incontrano villaggi fortificati, si attraversa il “Tunnel del Legionario”, costruito dai legionari della Legione Straniera.

Proseguendo per la P.13 arriviamo a MIDELT. E’ un moderno centro minerario e commerciale sorto in una conca a quota 1.500 metri di altitudine ai piedi di una montagna. La strada continua a salire ed a quota 2.100 mt. ci fermiamo per preparare il pranzo. Siamo immersi in un bosco pieno di lecci centenarie , cedri e querce. Qua e là conche piene di neve. All’ombra c’è freddo, molto pungente e abbiamo dovuto indossare indumenti pesanti. Dopo il pranzo, abbiamo ripreso il cammino verso AZROU. Ci siamo fermati in un passo, a quota 2.850 mt. di altitudine, per fotografare le montagne con le cime tutte innevate. Dopo pochi minuti veniamo circondati da donne con bambini, sbucati dal nulla, che chiedono qualsiasi cosa porgendo le mani in avanti. Abbiamo dato degli indumenti e delle arance ai bambini.

Proseguendo si attraversa un altopiano disseminato da conche laviche piene d’acqua che formano una miriade di laghetti che raccolgono le acque dalle nevi che si sciolgono, tracimano e congiungendosi con altre acque danno origine alla formazione dei fiumi. La strada ora scende verso valle, in un paesaggio quasi irreale, costeggia la montagna formata da crateri spenti, solcate da fratture e colate laviche di colore scuro. In una conca verde piena di cedri attraversiamo AZROU, un piccolo centro dalle case bianche dai tetti verdi. Ci avviciniamo a IFRANE, località turistica, la zona è coperta di foreste di cedri centenari ed è popolata da gruppi di scimmie allo stato brado che si sono fatte fotografare

Ancora una volta il Marocco mi ha sorpreso. Questa Regione che abbiamo attraversato e che stiamo attraversando non sembra l’Africa. Tutto fa pensare di trovarsi in Svizzera o in Valle d’Aosta. Innanzi tutto le montagne con cime alte quanto le Alpi coperte quasi sempre di neve. La vegetazione, la tipologia delle abitazioni, Chalet, le ville, complessi alberghieri, baide, complessi residenziali dai tetti rossi e diversi impianti di risalita per la pratica degli sport sciistici. Verso le 17.00 siamo arrivati a FES. Ad un incrocio ci ha avvicinato un ragazzo con un motorino e ci ha condotto al Camping Internazionale.

Con una guida che parlava perfettamente Italiano e la macchina abbiamo visitato Fes, prima il quartiere nuovo e poi la Medina che racchiude tre città la moresca, la città imperiale e la città nuova secondo criteri urbanistici occidentali. Prima dell’inizio della visita vera e propria ci ha portato in una collina situata di fronte, a specchio, di Fes per poterla vedere nell’insieme.

E’ un quadro di una distesa di tetti con tanti minareti che si stagliano al di sopra dei tetti. Guardando verso sud si vede la città nuova piena di palazzi all’europea. La città è circondata da alte mura possenti e torri merlate che la proteggevano dagli invasori. La medina , la più grande del Marocco, racchiude nei suq tutte le attività artigianali e botteghe di ogni genere. Attraverso un’antica porta siamo entrati in una piazza immensa con sullo sfondo il Palazzo Reale. Questo non è visitabile,però ci è consentito fare le foto davanti le porte d’oro con le guardie

Siamo entrati nella Medina attraverso una porta smaltata blu (Il blu di Fes) all’esterno, mentre all’interno è di colore verde. E’ meravigliosa, un’opera d’arte realizzata in stile ispano-moresco decorata con simboli islamici ed ebraici

La guida ha posteggiato la macchina e ci siamo inoltrati a piedi in un dedalo di stradine tortuose dove è difficile orientarsi ed è facile ,invece, perdersi. Infatti la guida spesso si fermava ad aspettarci per ricomporci e continuare a camminare. I Suq di città sono autentici quartieri laboratori. Vi si trovano tutte le attività artigianali e negozi di ogni genere. Girovagare per un suq, come quello di Fes, è una delle esperienze più affascinante che si possa vivere in Marocco. La nostra guida ci ha condotto a visitare una scuola dove fabbricavano tappeti secondo tecniche tradizionali con lana di pecora, di capra e a volte di cammello. Ci hanno accolto con molta cordialità e dopo averci offerto il Thè alla menta un commesso e due inservienti iniziano a mostrarci tutta una seria di tappeti che era la produzione della casa. In contemporanea ci spiegava la tecnica della tessitura, i fili di lana usati, la rappresentazione dei disegni, i colori, l’etichetta sigillo di controllo del Ministero dell’Artigianato. A me e mia moglie è piaciuto un tappeto dalle dimensioni di 3,13 x 2,10 di qualità extra superiore, prodotto con tecnica a trama doppia con punti annodati a mano. UN CONSIGLIO. Se dovete acquistare qualsiasi oggetto sia vestiario, gioiello, ecc.ecc. non accettate mai il prezzo che vi viene proposto anche se espongono il cartello prezzi fissi. Per le popolazione arabe in generale, mercanteggiare il prezzo delle merci e servizi è del tutto normale, anzi, è cosa gradita e a cui tengono molto. L’accettazione della richiesta del prezzo immediato per loro è come se la merce fosse svalutata. Si tratta infatti di un rituale sociale e culturale, di un’occasione per conoscersi, per scambiare informazioni, per scherzare. Il prezzo proposto è sempre gonfiato più della metà. Quindi il compratore, dovrà dire che ha già visto l’articolo in altro negozio ed il prezzo era più conveniente e di qualità superiore e offrire un prezzo pari alla metà o ancora meno di quello richiesto. Come d’incanto spunta il sorriso sul volto del venditore ed incomincia la trattativa diminuendo da una parte ed aumentando dall’altra, ci s’incontrerà a metà strada concludendo l’affare. La nostra trattativa per l’acquisto è iniziata nel suq di Fes e si è conclusa dentro il camping, la sera dove eravamo alloggiati, per meno della metà del prezzo richiesto. Abbiamo visitato una fabbrica di ceramica

e molti quartieri a bordo della macchina facendo sosta davanti a monumenti, Palazzi, Moschee,Porte della città, piazze e fontane. Comunque, a parere del sottoscritto, il vero tesoro di Fes è la Medina, la più grande del Marocco ed è di una bellezza incomparabile. Basta girovagare nella medina per trovarsi in un altro mondo, quello magico e misterioso dell’oriente. Città Imperiale, dominata da un’atmosfera che ispira calma, bellezza, in cui tutto è pervaso da un sottile mistero in un’atmosfera di profumi e fragranze. E’ chiamata “Firenze del Maghreb”, oltre che per il giglio che ne è il simbolo, per la straordinaria ricchezza dei monumenti e testimonianze di incomparabile valore storico-artistico-cultrurale. Partiamo di buon mattino alla volta dell’ultima città Imperiale MEKNES. Siamo arrivati nel pomeriggio ed abbiamo travato il camping “Agadal” a ridosso delle mura della città imperiale. Ottimo, forse uno dei migliori in assoluto,molto ombrato, con servizi ottimi. Sia all’interno del camping che all’esterno, vi sono molte cabine e telefoni pubblici. ALTRO CONSIGLIO. E’ molto conveniente chiamare i familiari ed amici dai telefoni pubblici. L’uso del telefonino è sconsigliabile, perché le tariffe sono molte alte, ed a pagare si è in due, chi trasmette e chi riceve le telefonate. Quindi è conveniente spegnere i telefonini e telefonare attraverso i telefoni pubblici e usare le carte prepagate marocchine che si trovano da per tutto. Il giorno dopo decidemmo di visitare la città Imperiale con una carrozzella trainata da un cavallo ed un cocchiere che era un ragazzo che parlava italiano e che ha fatto, anche, da guida. ALTRO CONSIGLIO. E’ opportuno stabilire in anticipo il costo del servizio, i luoghi ed i monumenti da visitare, specie per particolari tragitti, senza esitare a contrattare se il prezzo sembra eccessivo. Abbiamo visitato: la Medina, La porta Bad el – Mansour, la porta bab Jami en – Nouar, il bacino dell’Agadal, la moschea Bab Berrima, il vecchio Mellah, la porta antica Bab Idid, il Mausoleo di Moulay Ismail, le scuderie, il granaio. Costeggiando le grandiose mura di colore ocra ci siamo portati a scendere verso l’uadi Benfekrane, che divide la città in vecchia e nuova, per risalire, con molta fatica per il cavallo, verso la città nuova. Ci siamo fermati nella collina di fronte, su una piazzola stradale che sembrava un balcone naturale, per ammirare la città vecchia nell’insieme. (foto16) Intorno le ore 13, ci ha riportato al Camping pagando il prezzo pattuito in 180 DH. La sera intorno le ore 20,00 il ristorante, dove avevamo prenotato ci ha mandato la macchina a prenderci per la cena, offerta da Pina, che festeggiava l’onomastico. Abbiamo cenato nel terrazzo del ristorante che si affacciava nella grande piazza el-Hedin: La piazza illuminata con lampioni di colore giallo, gli alberi illuminati da proiettori sapientemente disposti,la grande porta di colore verde illuminata, la scarsa circolazione, i rumori ovattati, la temperatura mite, il cielo sereno. Tutto dava la sensazione di essere in un luogo da fiaba, quasi da sogno irreale. Abbiamo fatto una cena abbondante con Tajinne, arrosto con contorni ed antipasti preparati secondo ricette tradizionali insaporiti e speziati. Dopo la frutta ci hanno servito un dolce tipico preparato con mandorle e miele. La Direzione ci ha offerto gratis il digestivo. Intorno le ore 23,00, accompagnati con la macchina del ristorante, siamo tornati al campeggio. Il giorno dopo di mattina in taxi le donne sono andate nel suq della medina a fare schopping e Tuccio ed io siamo andati nella città nuova per riparare la cinepresa. Ci siamo ritrovati a Place Aouda per ritornare assieme al camping. Tra tutte le città imperiali Meknes l’ho trovata la più interessante, prospera, piena di decine di palazzi uno più bello dell’altro, piazze decorate, porte monumentali,casbah, vasti giardini e kilometri di muri che la circondano, dominata da tantissimi minareti di colore verde smeraldo. Il Mulay Ismail sotto il suo regno ne fece la capitale del Marocco e la arricchì di raffinati monumenti tanto da farle guadagnare l’appellativo “ Versailles del Marocco”. Oggi il grande sovrano riposa nella grande moschea che custodisce la tomba. Meknes è una piccola perla incastonata fra dolci colline . Giorno 21 marzo riprendiamo il cammino, attraverso la P.28, verso Moulay Idriss. E’ città santa, adagiata su uno sperone roccioso a dominio della valle dell’Audi Khouman e dalla piana di Volubilis . Abbiamo trovato il posteggio con molta difficoltà, attraversando la città per una strada stretta ed in salita dove si transitava uno alla volta. Subito si è presentato un giovane definendosi “Guida” per volerci accompagnare nella visita della città. ALTRO CONSIGLIO. Avvalersi sempre delle guide ufficiali. Si riconoscono perché indossano una divisa, una targhetta e da una tessera di riconoscimento rilasciata dall’Ente Turismo di Stato. E’ sempre cosa buona e giusta pattuire il prezzo mercanteggiando, l’itinerario da percorre ed i monumenti da visitare. Al termine della visita la guida ufficiale vi condurrà nel posto designato, avendovi trattato con cortesia, solerzia e correttezza, mentre non può dirsi altrettanto delle sedicenti “guide” abusive che operano nell’illegalità. La visita del centro di Moulay Idriss è esclusivamente pedonale. Le strade sono strette e piene di scale. Per noi non musulmani non è consentito accedere alla cinta sacra del mausoleo, né pernottare in città. Dopo aver visitato il Suq ci siamo fermati in una piazza che era un terrazzo a riposare perché il cammino tutto in salita era molto faticoso. VOLUBILIS è il principale sito archeologico del Marocco. Gli scavi effettuati in diversi periodi hanno portato alla luce imponenti rovine di una città Romana risalente al II° secolo dopo cristo. Residenza di procuratori divenne subito una città importante ed abbellita di monumenti, l’arco di trionfo, il campidoglio. Dopo aver pagato il biglietto d’ingresso, abbiamo iniziato i a percorrere il percorso per visitare le rovine. Mi accorgo che sotto gli alberi d’ulivo è pieno di “Asparagi bianchi”. Da noi molto apprezzati e ricercati per le loro proprietà diuretiche e rinfrescanti, in Marocco non li conoscono. In poco tempo mia moglie ed io ne abbiamo raccolto molti chili . Li abbiamo utilizzati per fare le frittate con le uova e con la pasta in bianco

Abbiamo visitato ed ammirato i resti dei monumenti più belli ed in serata siamo partiti per Chefchaouen, ma ci siamo fermati a 15 km. da Ouzzane in un campeggio posto ai bordi della P.28, per il pernottamento. Percorriamo 68 km. della P.28 e siamo arrivati a CHEFCHAOUEN.

Il campeggio è ottimo, situato nella parte alta della città da dove si gode una vista meravigliosa della città sottostante e la valle verde piena di agrumi. A pranzo Agnello arrosto e, dopo il riposo, in taxi siamo andati a visitare la città. All’ingresso della Medina dove, subito dopo l’accesso, ci si ritrova in una piazza piena di fontane, bazar e laboratori artigianali di tappeti e tessuti animata da un gruppo numeroso di studenti che cantavano e ballavano accompagnati da tamburi, tamburelli e strumenti musicali molto caratteristici.

 

La maggior parte, se non tutti, i muri perimetrali della case sono bianchi con tetti coperti di tegole brune, le stradine strette, i pavimenti acciottolati con pietre, gli archi a ferro di cavallo, le inferriate in ferro battuto delle finestre, molto originali nella loro fattura, danno calore ed una atmosfera con sapori andalusi. Dietro la Kasba abbiamo visitato la Grande moschea dall’esterno. Siamo usciti dalla Medina dalla porta Bub es-Sour aperta nel muro di cinta. Ci siamo ritrovati nella avenue Hassan II, della città nuova, seguendola ci si ritrova in fondo alla strada nella Piazza Mohamed V. Siamo rientrati in taxi al campeggio in tempo per preparare la cena. La temperatura è scesa notevolmente, fuori fa freddo. Attraverso le gole del Laou, molto spettacolari, ci dirigiamo verso Tetouan. Si oltrepassa la diga sull’uadi Nakhla

che approvvigiona Tetouan e serve, anche, per l’irrigazione della fertile pianura sottostante piena di agrumi. Superate le alture si scende verso il fondo valle quando all’orizzonte si stagliano , contro le montagne del Rif, le case bianche, le torri, le terrazze e i bastioni di TETOUAN. Abbiamo trovato il campeggio a 12 km distante dalla città in località MARTIL, centro balneare a 100 mt. dalla spiaggia. E’ la prima cosa che visitiamo. Il lungo mare di Martil è composto da due viali alberati lunghi 2 km. circa, pieni di alberghi, ville lussuose, ristoranti, gelaterie, dancings, club e sale da gioco. La spiaggia di sabbia finissima di colore dorato,è bagnata dalle acque del Mediterraneo limpide dai riflessi cangianti. In taxi siamo andati a Tetouan. Abbiamo visitato la città, guidati da una persona che parlava italiano. I palazzi di color bianco, i balconi in ferro battuto gli archi travi piastrellate , tutti elementi che fanno pensare l’eredità andalusa dei Musulmani che hanno riportato in Marocco l’aspetto simile a quello dei quartieri arabi della città spagnoli del Sud. Siamo entrati nella Medina e siamo andati nel Suq. Al solito, è formato da un dedalo di viuzze strette e sinuose e maleodorante che attraversano cortili e piazze. Sono stato attratto da una figura che in altri posto non avevo notato. Un Signore vendeva acqua fresca di montagna in bicchieri, al minuto, che riempiva da un recipiente.

Abbiamo comprato il pesce per il pranzo e la cena. Dopo un lungo giro,in taxi, visitando piazze e monumenti siamo rientrati in Campeggio pagando la corsa 25 DH. L’indomani abbiamo raggiunto TANGERI. Abbiamo fatto il pieno di gasolio e siamo andati ai magazzini Marjanne a spendere tutti i DH rimasti. Ci siamo portati al porto in attesa dell’imbarco per attraversare lo stretto di Gibilterra.
DATI CONCLUSIVI
Abbiamo percorso in Marocco Km. 3.493 . Abbiamo speso per Gasolio 2.586 DH corrispondenti a €.238,12 . Abbiamo speso per Camping € 221,00 . Abbiamo speso per la traversata ALGEGIRAS – TANGERI – A/R €. 287,50 (biglietto valido 3 mesi). Abbiamo percorso in totale da Scillato (PA) Andata e ritorno Km. 10.250.

CONSIDERAZIONI
In Marocco non vi sono problemi legati alla sicurezza, se volete, potete fare campeggio libero, ma non conviene, I costi dei Camping sono convenienti e potete usufruire dei servizi e approvvigionamento acque. Diffidate da Pseudo Associazione o Accompagnatori per portarvi in Marocco. Vi fregano soltanto i soldi. L’unica raccomandazione che vi voglio suggerire è non andate da soli a meno che non andiate in un posto e rimanete fermi. Le strade sono abbastanza buone, molto scorrevoli. Le autostrade sono poche ed in fase di costruzione. Il Marocco in questo periodo è un cantiere aperto. Non appesantite il Camper portandovi provvigioni, alimentari, acque potabili. In Marocco nei supermercati Marjanne troverete di tutto e di più a prezzi convenienti. Nei ristoranti si può mangiare a base di pesce per il prezzo di 9 €, a base di carne da 7 a 8 €. Le bevande alcoliche non vengono servite, se non nei ristoranti autorizzati, che sono pochi. Il Marocco non ha copertura satellitare G.P.S., quindi niente navigatore, fornitevi di cartina topografica, possibilmente quella della “Michelin”. Quando arrivate in Marocco comprate, anche , una guida camping del Marocco. Il Marocco è un paese meraviglioso e merita essere visitato, senza correre, con calma per apprezzarlo di più. Spero di essere di aiuto a quanti si apprestano a visitare il Marocco con la descrizione della mia esperienza. BUON VIAGGIO.

Giacomo FRISA Via Giacomo Matteotti, n. 34 90020 SCILLATO (PA)
E.mail: frisagi@inwind.it
 

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